L’inchiesta Scommesse loscheOfferte sfarzose e scommesse bonus attirano ogni giorno milioni di persone al gioco d'azzardo online. Eppure, dietro le promozioni c'è una realtà diversa, caratterizzata da operazioni senza licenza, conti offshore e una crescente crisi per la salute pubblica.
Il 19 luglio del 2023 il giudice maltese Toni Abela chiude presto l’ufficio, dopo aver preso atto che l’ordinanza della Corte Suprema austriaca sul gioco d’azzardo non sarebbe stata applicata alla società registrata a Malta. Un mese prima, nel giugno 2023, il Parlamento maltese aveva infatti approvato il Bill
55, un emendamento alla legge sul gioco d’azzardo, che sanciva nero su
bianco che per le società di gioco d’azzardo domiciliate a Malta, le sentenze straniere, comprese quelle della Corte di Giustizia europea, non si applicavano. Il giudice Abela e la società in questione, il gigante delle scommesse Flutter, potevano quindi dormire sonni tranquilli.
Benvenuti nel mondo del gioco d’azzardo online, un mercato in esplosione
negli ultimi anni, 32 milioni di consumatori solo nell’EU, un giro di denaro da almeno 40 miliardi di dollari nell’UE e sempre più malati dipendenti dalla ludopatia.
Un settore economico spinto dal mercato unico, dove ogni società è libera, in teoria, di operare in un altro paese Ue, ma ormai “fuori dal controllo della maggior parte dei governi”, come ha spiegato a Investigate Europe il prof Charles Livingstone, membro del gruppo di esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sul gioco d'azzardo e sui disturbi da gioco. “Molti governi semplicemente non capiscono come si creano i problemi e non hanno
messo in atto una regolamentazione adeguata per affrontarli. Il risultato è che è un po' come il Far West”.
Ma, a differenza del tabacco o dell'alcol, che creano dipendenza, il gioco d'azzardo non è regolamentato nell'UE. Un buco che diventa ogni giorno più grande.

Pokerstars, un marchio di proprietà di Flutter, è al centro di centinaia di cause legali nei tribunali europeiShutterstock
Ogni paese ha le proprie leggi. E milioni di cittadini si ritrovano senza difese di fronte a perdite colossali. E’ quello che è successo ad uno dei 15.000 clienti di Karim Weber, l’avvocato all’origine dell’ordinanza emessa dalla Corte suprema austriaca contro Malta. Weber è riuscito a convincere il tribunale austriaco che il suo cliente non poteva perdere, in quanto la società di
scommesse non era registrata con una licenza in Austria.
“Se il contratto è illegale, è nullo e non valido. È come se oggi mi vendessi due chili di cocaina. Il contratto sarebbe nullo e non valido ai sensi del diritto civile”
— Karim Weber, avvocato austriaco - J&L Legal
“Se il contratto è illegale, è nullo e non valido. È come se oggi mi vendessi due chili di cocaina. Il contratto sarebbe nullo e non valido ai sensi del diritto civile”, dice Weber a IE.
La legge maltese va contro il diritto europeo
E qui entra in gioco Malta, ormai il punto di riferimento europeo del gioco d’azzardo, con il 12% del suo Pil ricavato dalle società di scommesse registrate a La Valletta. Karim Weber insieme a un avvocato tedesco,Benedikt Quarch, difensore in Germania di 50.000 domande di risarcimento da siti illegali, ha presentato un reclamo alla Commissione europea all’indomani dell’approvazione del BILL 55 maltese.
I due avvocati sostengono che la legge maltese violi la legislazione UE. La prima risposta è arrivata rapidamente, ricorda Quarch. “Dicevano che stavano valutando la questione chiedendo alle autorità maltesi nuove informazioni”. Da allora sono passati quasi due anni e la Commissione non ha ancora deciso se aprire una procedura d’infrazione contro Malta.

Il regolamento Bill 55 è stato approvato dal parlamento maltese nel giro di poche settimaneShutterstock
Il Silenzio di Bruxelles
A Bruxelles c’è un grande silenzio intorno al gioco d’azzardo. All’Europarlamento oggi c’è solo una deputata tedesca, la vice-presidente
conservatrice Sabine Verheyen, a cui sta a cuore la regolamentazione del gioco d’azzardo. Ha inviato domande scritte alla Commissione, ha interpellato il nuovo Commissario alla Giustizia, l’irlandese Michael McGrath.
Niente, dall’altra parte del quartiere europeo un silenzio imbarazzante. “Rimprovero alla Commissione di non agire adeguatamente. Questa legislazione è ormai in vigore da due anni. Penso che sia importante che la Commissione faccia davvero giustizia al suo ruolo di Guardiana dei Trattati”.
“Rimprovero alla Commissione di non agire adeguatamente. Questa legislazione è ormai in vigore da due anni. Penso che sia importante che la Commissione faccia davvero giustizia al suo ruolo di guardiana dei trattati”
— Sabine Verheyen, Vice-presidente del parlamento europeo, PPE
Dal 2017 il gioco d'azzardo è scomparso dai radar, relegato dall'allora presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, tra le “priorità negative” dell'UE. Proprio quando stava per partire una procedura d’infrazione contro la Germania. Il gioco d'azzardo non è una priorità per l'UE
All'epoca, il lussemburghese chiuse tutte le procedure di infrazione aperte, proibì l'apertura di nuove e smantellò l'“Unità per il gioco d'azzardo” all'interno della DG Mercato Interno. Una politica dello struzzo seguita poi anche dal Commissario Thierry Breton che, nel 2021, rispose con un chiaro “NO” a una lettera di 13 regolatori europei che imploravano di riaprire un gruppo di esperti per concordare regole e standard comuni. Il Commissario francese rispose negativamente di nuovo nel gennaio 2024 a una interrogazione dell’ex-eurodeputato Ignazio Corrao, ribadendo che il gioco d’azzardo non è una priorità europea.
“la Commissione non prevede di affrontare la mancanza di convergenza normativa e di tutela dei consumatori attraverso una normativa in materia di gioco d'azzardo”
— Thierry Breton, Commissario per in Mercato Interno - Gennaio 2024
Anche l’industria chiede a Bruxelles di agire: “Per i nostri membri sarebbe più facile ed economico avere una sola legge da applicare, invece di rispettarle tutte e avere esperti in ogni paese, con costi altissimi. Pero’ oggi, con un mercato così frammentato, è più realistico andare verso una standardizzazione comune, concordando le stesse regole”, spiega a IE Maarten Haijer, segretario generale dell'European Gaming and Betting Association (EGBA). Vietare la pubblicità aiuta il mercato nero
Secondo molti esperti, bisognerebbe cominciare con il vietare la pubblicità per il gioco d’azzardo, cosi’ come è stato per il tabacco e l’alcool. Proprio la Commissione per la salute pubblica di The Lancet ha da poco esortato i responsabili politici a “trattare il gioco d'azzardo come una questione di salute pubblica, proprio come per altre sostanze che creano dipendenza e sono dannose per la salute, l'alcol e il tabacco”. Ma l’industria si oppone: “Se si vietano totalmente i giochi d'azzardo online o si vieta la pubblicità, il prodotto del mercato nero diventa sempre più attraente. E possono fare pubblicità liberamente. Quindi penso che vietare la pubblicità non sia la strada da seguire”, dice Haijer dell’EGBA. In Italia, dopo che il governo Conte I aveva nel 2018 la pubblicità nelle scommesse con il Decreto Dignità, ora si fa marcia indietro: il governo Meloni la vuole ripristinare.
“Se si vietano totalmente i giochi d'azzardo online o la pubblicità, il prodotto del mercato nero diventa sempre più attraente. E possono fare pubblicità liberamente. Vietare la pubblicità non è la strada da seguire”
— Maarten Haijer, segretario generale dell'European Gaming and Betting Association (EGBA)
Il 70% delle scommesse online è illegale
Stuart Kenny, fondatore ed ex CEO di Paddy Power, ora parte del Flutter Group, è molto critico nei confronti di ciò che è diventato il settore. “I governi nazionali sono così dipendenti dal gettito fiscale come i tossicodipendenti sono dipendenti dalle slot machine online”. Il problema è che le tasse vengono pagate solo dalle compagnie registrate in un paese, con una licenza. E secondo Yield Sec, una piattaforma di analisi del mercato, nell'UE il 70% delle scommesse online è illegale, con 6.000 fornitori senza licenza. A livello globale, il gioco d'azzardo online illegale nel 2024 vale 5,7 trilioni di dollari. Le multe non vengono pagate
Tra il 2018 e il 2024, scrive Statista, grazie anche alla pandemia, i ricavi del gioco d’azzardo sono aumentati del 200%. Gli Stati seguono allora la via delle multe. Senza grandi risultati. Negli ultimi quattro anni, le autorità spagnole hanno imposto 77 sanzioni ad aziende per attività di gioco d'azzardo illegali. 75 di queste aziende avevano sede fuori dalla Spagna, per lo più a Curaçao, da dove gestiscono siti di gioco d'azzardo online. Nessuna delle 75 ha pagato la multa, come ha saputo Investigate Europe, con una domanda di accesso ai documenti.Le autorità spesso non riescono nemmeno a trovare un indirizzo a cui inviare le multe. In totale, queste società devono alla Spagna 350 milioni di euro per multe non pagate. In Italia, l’agenzia per le Dogane e i Monopoli non ha risposto alle domande di IE.
Redattore: Chris MatthewsContributi di Eurydice Bersi, Manuel Rico, Marta Portocarrero.Storie cross-border da un'Europa che cambia, direttamente nella tua mail.
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